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Cosa fare per modificare un contratto?

25 Settembre 2019
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Cosa fare per modificare un contratto?

Rettifiche, integrazioni, specificazioni e postille: come correggere un accordo scritto o verbale.

Si può modificare un contratto una volta che è stato scritto e firmato? Come si fa a correggere un errore o a cambiare una clausola? Gli accordi, scritti o verbali che siano, sono vincolanti per le parti e non c’è modo di cambiarli unilateralmente. Il Codice civile stabilisce, infatti, che il contratto può essere sciolto solo per «mutuo consenso», ossia con la volontà di tutti i soggetti che lo hanno stipulato. In tal caso, cosa fare per modificare un contratto? Esiste un altro modo per modificare la scrittura privata se non c’è il consenso dell’altra parte? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Indice

1 Contratti: il principio della forma
2 Come modificare un contratto scritto?
3 Come modificare un contratto verbale?
4 Come specificare un contratto
5 Si può modificare un contratto unilateralmente?

Contratti: il principio della forma

Il bandolo della matassa sta nella “forma” del contratto: forma che può essere scritta o verbale. La legge lascia libero il cittadino di dare, al proprio affare, la “confezione” che preferisce. C’è chi si accontenta di una stretta di mano e chi, invece, preferisce mettere tutto nero su bianco. Solo in casi eccezionali è richiesto il documento scritto (si pensi alle locazioni, ai contratti con le banche, alle compravendite immobiliari).

La prima regola, dunque, per modificare un contratto è la seguente: un’eventuale modifica deve seguire la stessa forma dell’originario contratto. In pratica, questo significa che:

un contratto scritto può essere modificato solo mediante un altro scritto. In particolare, se si tratta di un atto notarile (si pensi a una donazione) è necessario tornare dal notaio, mentre le scritture private possono essere integrate o sostituite da altre scritture private;
un contratto verbale può essere modificato anche oralmente, ma nulla esclude l’impiego di un documento scritto che stabilisca gli obblighi e i diritti delle parti.

Come modificare un contratto scritto?

La modifica può assumere due rilievi:

una diversa regolamentazione degli iniziali accordi. In tal caso, quella più “antica” sarà automaticamente sostituita dalla nuova;
un’integrazione degli iniziali accordi in merito a una o più circostanze inizialmente non previste. In tal caso, il precedente contratto non viene meno; ad esso, si aggiunge solo qualcosa in più.

Per modificare un contratto scritto è necessario, innanzitutto, il consenso di entrambe le parti: nessuna di queste potrebbe applicare, all’originaria scrittura, delle modifiche senza il consenso della controparte.

Dopodiché, si può operare in due modi:

si agisce sull’iniziale documento; in tal caso, si apporta la modifica a margine o a tergo del foglio già sottoscritto e vi si appongono due nuove firme delle parti con la data in cui è avvenuta la modifica;
si crea un nuovo documento che, richiamato il precedente, specifica il contenuto della modifica.

Due esempi serviranno a comprendere meglio come comportarsi.

Luca ha fatto un prestito a Marco di mille euro che, quest’ultimo, dovrà restituirgli entro il 1° ottobre dell’anno successivo. Tanto viene riportato in una scrittura privata. Marco si accorge, dopo un po’, di non poter restituire il debito nei tempi promessi a causa di sopraggiunte difficoltà economiche; così chiede a Luca due mesi in più di tempo per pagare. Luca glieli concede. I due prendono l’iniziale contratto e, a penna, mettono un cerchietto laddove avevano scritto «1° ottobre»; a margine del rigo scrivono «1° dicembre». Luca e Marco appongono poi la data accanto alla nuova dicitura e le rispettive firme.

Domenico viene contattato da Francesco affinché realizzi una copertura in legno che funga da tettoia per la sua casa in campagna. I due concordano un piano di lavoro e di pagamenti a stati di avanzamento d’opera. Domenico, però, è in ritardo e anche Francesco interrompe di pagare secondo le iniziali scadenze. I due iniziano a muoversi l’un l’altro delle contestazioni, ma poi riescono a trovare un accordo. Decidono così di modificare l’iniziale contratto stabilendo nuove scadenze sia per la consegna dell’opera, sia per i relativi pagamenti. Così decidono di scrivere tutto su carta. Nel nuovo documento, riporteranno una dicitura simile alla seguente: «Le parti, preso atto che con scrittura privata del… Domenico ha chiesto a Francesco di eseguire… Che sono sopraggiunge delle difficoltà che le parti intendono superare operando delle rettifiche alla precedente scrittura… Preso atto di quanto sopra, a modifica di quanto già concordato e a integrazione della stessa, si stabilisce che…».

 

Il primo esempio non lascia dubbi in merito a come operare. È sufficiente correggere il precedente contratto riportando la rettifica accanto al vecchio testo oppure in fondo all’ultima pagina. La modifica andrà datata e firmata.

Il secondo esempio dà, invece, l’idea di un’operazione più complessa: è necessario stipulare una nuova scrittura che rinnovi la precedente. In pratica, le parti richiamano i precedenti accordi, fanno presente la volontà di volerli rettificare e poi riportano il nuovo contenuto dell’accordo. In tal caso, il secondo contratto sostituirà il primo, per quanto attiene alle parti incompatibili ad esso, e lo integrerà in merito alle eventuali previsioni non previste in origine.
Come modificare un contratto verbale?

La modifica di un contratto orale può – a scelta delle parti – avvenire anch’essa verbalmente oppure trascrivendo l’intesa su una scrittura privata. Nel primo caso, si opererà come in origine, con la semplice stretta di mano. Nel secondo caso, si redigerà ex novo un documento in cui si darà atto delle precedenti intese intercorse e le si formalizzerà in modo puntuale.
Come specificare un contratto

A volte, l’intenzione delle parti non è quella di modificare l’originario accordo, ma di specificarlo meglio perché ambiguo o mal scritto, in modo da eliminare ogni equivoco o futura discussione. Già la legge stabilisce delle regole per l’interpretazione di un contratto ambiguo, ma di certo il chiarimento operato dalle stesse parti è preferibile. In tal caso, la procedura è identica a quella descritta per la modifica del contratto.
Si può modificare un contratto unilateralmente?

Una parte non può modificare il contratto senza il consenso dell’altra parte. Ma se è in contestazione una clausola o la sua interpretazione, è possibile rivolgersi al giudice affinché definisca l’esatta portata del contratto alla luce delle regole legali sull’interpretazione.

Il Codice civile, in via eccezionale, prevede una forma di autotutela per chi, avendo sottoscritto un contratto, si trovi dinanzi all’inadempimento dell’altro soggetto: quando il contratto prevede prestazioni “corrispettive” (una parte fa o dà una cosa in cambio di un’altra cosa), è possibile sospendere la propria prestazione in attesa dell’adempimento della controparte.

Visto su : La Legge per Tutti

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